Zenthilomeni. Élite, committenza e circolazione di opere d’arte a Monopoli tra Quattrocento e Cinquecento
Keywords:
Monopoli, Venezia, Rinascimento in Italia meridionale, Committenza, Circolazione di opere d'arteSinossi
Editore: FedOA - Federico II University Press
Serie: Regna. Testi e studi su istituzioni, cultura e memoria del Mezzogiorno medievale
Pagine: 202
Lingua: Italiano
Abstract: Nel panorama che vede i centri pugliesi interessati da una capillare presenza di opere d’arte venete, Monopoli si presenta come un vero e proprio ‘caso’ per via delle importanti commissioni – ricondotte dagli studi a personalità facenti capo all’élite cittadina – ai due principali maestri attivi a Venezia tra Quattrocento e Cinquecento: il San Gerolamo nello studio di Lazzaro Bastiani e il San Pietro martire di Giovanni Bellini. La situazione artistica di Monopoli, generalmente connessa alla sottomissione alla Serenissima negli anni a cavallo tra i due secoli e sovente interpretata come manifestazione di subalternità culturale, viene qui analizzata alla luce dei più recenti studi sul Rinascimento in Italia meridionale, che ne hanno messo in evidenza la dimensione urbana policentrica, e attraverso un approfondimento sull’élite e sull’atteggiamento dei cosiddetti zenthilomeni nei confronti delle arti. Il volume si concentra sulla circolazione di opere di gusto lagunare, e sugli artisti e committenti presenti in città, affrontando l’argomento con approccio attento alla dimensione politica e sociale. La rilettura di fonti edite e del materiale archivistico, l’approccio relazionale nello studio dei legami tra le famiglie – su tutte Arpona, Palmieri, Montemaro, Ferro –, della ‘geografia’ dell’occupazione dello spazio sacro e il focus su alcune personalità di spicco attive sia dentro che fuori dal Regno, hanno consentito di proporre scenari originali relativi alla circolazione, alla cronologia e allo stile delle opere venete presenti sul territorio, al ruolo dei mediatori, al coinvolgimento dei maestri e al gusto della società monopolitana, aprendo nuove prospettive per riconsiderare il più ampio fenomeno dell’importazione artistica da Venezia alla Puglia.
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