Cittadini ombratili : mobilità e accoglienza degli stranieri nel Regno di Napoli (secoli XVII-XVIII)
Keywords:
Mobilità, Accoglienza, Regno di Napoli, Viaggio, PassaportoSinossi
Editore: FedOA - Federico II University Press
Serie: Clio. Saggi di scienze storiche, archeologiche e storico-artistiche
Pagine: 273
Lingua: Italiano
NBN: http://nbn.depositolegale.it/resolver.pl?nbn=urn:nbn:it:unina-30125
Abstract: Cosa significava essere straniero in una realtà dell’Europa moderna, prima dell’affermazione dello Stato di diritto, del principio di uguaglianza, del diritto internazionale? Questo libro cerca di rispondere a tale domanda a partire da un contesto specifico, il Regno di Napoli, focalizzando l’attenzione su un aspetto particolare, quello della mobilità. Le società di antico regime erano ben lungi dall’essere immobili, molte persone si spostavano, anche per lunghi tragitti, spinte da molteplici esigenze ma soprattutto dalla necessità di lavorare. Nel tentativo di incanalare e controllare i flussi migratori, le autorità imponevano regole e procedure, obbligando i viaggiatori a dotarsi di specifici documenti e sottoporsi a controlli lungo le strade e nei luoghi dove prendevano alloggio. Chi infrangeva le norme era accusato di vagabondaggio, un crimine molto grave che portava all’arresto immediato e a condanne severe. Il libro approfondisce il modo in cui le istituzioni napoletane (centrali e periferiche, laiche ed ecclesiastiche) categorizzavano le persone in movimento, mostrando come il non essere nativo del Regno rappresentasse soltanto uno degli elementi presi in considerazione, accanto ad altri come la fede religiosa, la lingua parlata, lo status sociale. Ne emerge un quadro ricco di sfumature, nel quale gli stranieri – ma anche gli abitanti del Regno – sfruttavano le zone d’ombra della normativa per aggirarla oppure se ne avvalevano per proteggersi dall’eccessivo arbitrio di chi era preposto ai controlli.