Il ruolo degli intellettuali arabi tra Impero Ottomano e Mandato: il caso della famiglia Zu‘aytir (1872-1939)
Keywords:
Palestina, XIX-XX secolo, Nazionalismo, Akram Zu’aytir, ‘Adil Zu’aytirSinossi
Editore: UniorPress
Collana: Dissertationes
ISSN: 1723-8226
Pagine: 180
Lingua: Italiano
Abstract: Attraverso le vicende della famiglia Zu‘aytir, il libro ripercorre una fase cruciale della storia palestinese: il passaggio dall’epoca ottomana al periodo del mandato britannico. Concentrandosi sulle figure dello shaykh ‘Umar (1872-1924) e dei suoi due figli, ‘Adil (1897-1957) e Akram (1909-1996), il libro illustra un percorso storico-politico particolarmente rappresentativo, se non dell’intera società palestinese, almeno di una sua parte significativa, la ‘classe media’. Pur senza appartenere alla classe dei notabili, lo shaykh ‘Umar – nominato ra’is al-baladiyya di Nablus, carica fino allora riservata a esponenti di famiglie illustri – riesce a inserirsi nelle maglie del potere, grazie anche all’appoggio di alcune coalizioni familiari. Suo figlio maggiore, ‘Adil, laureatosi in legge alla Sorbona, partecipa ad alcune delle prime associazioni di stampo nazionalista e nel 1945, ormai maturo, lascia l’avvocatura, per dedicarsi interamente alla traduzione (da Montesqieu a Rousseau, da G. Le Bon ad alcuni orientalisti europei). Il minore, Akram, fonda nel 1931 al-Istiqlal, considerato il primo partito politico palestinese, ponendo la questione nazionale, nell’accezione panarabista, al centro della sua vita pubblica. Per gli Zu‘aytir, come per buona parte della generazione di intellettuali e uomini politici degli anni Trenta, la questione palestinese è innanzitutto una questione araba. In questa prospettiva la storia della famiglia Zu‘aytir - ricostruita anche grazie ai diari di Akram Zu‘aytir e alle memorie di altri leader politici a lui coevi oltre ai documenti britannici (PRO) - risulta di per sé rappresentativa dello sviluppo del nazionalismo, poiché contiene embrionalmente i motivi caratteristici dell’odierna storia palestinese, delle divisioni e dei dissidi, dell’endemico dualismo da cui sembrerebbe essere affetta la leadership palestinese attuale.