Napoli da capitale a periferia: Archeologia e mercato antiquario in Campania nella seconda metà dell’Ottocento

Autori

Italo Iasiello
Università di Napoli Federico II
http://orcid.org/0000-0002-9373-7225

Keywords:

Storia delle collezioni, Storia dell'archeologia, Mercato antiquario, Antiquari

Sinossi

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Editore: FedOA - Federico II University Press

Collana: Clio. Saggi di scienze storiche, archeologiche e storico-artistiche (ISSN: 2532-4608)

Pagine: 552

Lingua: Italiano

NBN:  http://nbn.depositolegale.it/urn:nbn:it:unina-22307

Abstract: Nel corso del Settecento le antichità campane si erano imposte all’attenzione internazionale anche a seguito di precise scelte della monarchia borbonica, che dichiarava gli scavi archeologici attività complementari ai successi militari del re. Dopo l’Unità Napoli da capitale del Regno, centro di interessi collezionistici e di mercato, divenne zona periferica rispetto al più vasto Stato unitario, con una progressiva marginalizzazione politica ed economica che doveva condizionare anche un settore profondamente legato all’autorappresentazione dei ceti sociali dominanti, come la compravendita di antichità, il collezionismo e la stessa pratica dell’archeologia. Questo lavoro esamina la storia sociale dell’archeologia napoletana, inscindibilmente connessa al fenomeno del commercio antiquario, a partire dagli ultimi anni prima del crollo della monarchia borbonica e sino agli esordi del Novecento, esaminando le trasformazioni culturali, socio-politiche, e conseguentemente istituzionali, che portarono alla necessità della promulgazione di una legislazione dedicata, restrittiva in materia di esportazioni dei Beni Culturali a salvaguardia dei più generali interessi nazionali.

 

Indice

Premessa

Ringraziamenti

Nota sulle trascrizioni dei documenti d’archivio

1. Problemi di metodo

1.1. Intersezioni disciplinari

1.2. Gli indicatori economici: valori, stime e valutazioni

2. Archeologia e mercato fra Regno delle Due Sicilie e Italia unita

2.1. Cultura antiquaria e mercati dell’arte nella Napoli borbonica

2.1.1. I ‘negozianti’ di antichità a Napoli

2.1.2. Sotterfugi ed inganni del commercio antiquario napoletano

2.1.3. Gli studiosi ed il mercato delle antichità

2.2. L’amministrazione borbonica degli scavi

2.2.1. Il bilancio del 1858

2.2.2. Le innovazioni metodologiche degli scavi di Pompei

2.2.3. Il personale degli scavi ed il gabinetto fotografico di Pompei

2.2.4. 1860: l’anno del trapasso

3. Le istituzioni culturali nella trasformazione dello Stato

3.1. La coesione sociale e politica della nuova classe dirigente

3.1.1. Politica e cultura nell’esperienza di Giuseppe Fiorelli

3.1.2. L’Officina Simbolica “Libbia d’oro”

3.2. La riorganizzazione del Museo e degli Scavi

3.2.1. La nuova pianta organica del Museo e degli Scavi

3.2.2. Il riordino del Museo Nazionale

3.3. La riorganizzazione degli studi

3.3.1. Un’alleanza strategica con l’archeologia germanica

3.3.2. Il rinnovamento dell’Accademia e dell’Università

3.3.3. La Società di Storia Patria e le Commissioni conservatrici

4. Le trasformazioni post unitarie del mercato antiquario

4.1. I rivolgimenti del mercato: scavatori, collezionisti e mercanti

4.1.1. Soldati e collezionisti nel Sud in guerra. Il caso della Legione Ungherese

4.1.2. Pompei, Cuma, Paestum: l’interesse scientifico per la Campania dopo l’Unità

4.1.3. Alessandro Castellani a Napoli

4.1.4. La società di scavo Tyszkiewicz, Bovet e Gibot

4.1.5. Gli scavi del principe Odone

4.1.6. Gli scavi di Paestum e la collezione del marchese di Salamanca

4.1.7. Cales e gli altri scavi Salamanca e Santorelli

4.2. Le antichità campane fra studio e compravendita

4.2.1. I poliedrici interessi di Giuseppe Novi

4.2.2. Le collezioni dell’abate De Criscio

5. Mutamenti socioeconomici del mercato dell’antico

5.1. Lo scenario sociale delle metamorfosi del gusto

5.1.1. L’interesse dei grandi musei verso i materiali dalla Campania

5.1.2. Le trasformazioni dell’archeologia e le reazioni del collezionismo

5.1.3. Il turismo in Campania e l’esperienza della visita a Pompei

5.2. Napoli, Roma, Parigi: trasformazioni del mercato ed aste di antichità

5.2.1. Il commercio napoletano di antichità fra anni ’70 e ’90

5.2.2. Roma come terminale dei materiali campani

5.2.3. Il conte Tyszkiewicz e la Campania

5.2.4. Copie e falsificazioni delle antichità campane

5.3. L’irrompere del mercato americano

5.3.1. La forza economica delle collezioni statunitensi

5.3.2. Il rischio dei falsi

6. La Campania immaginata: storia onirica del Golfo di Napoli

6.1. L’identificazione emotiva con gli antichi

6.2. Axel Munthe a San Michele

6.2.1. Risonanze oniriche a Villa San Michele

6.2.2. La concretezza del mercato: spedizioni da Roma per Villa San Michele

6.3. Evocazioni dell’antico fra Napoli e Roma

7. Il mercato delle antichità in Campania a cavallo del nuovo secolo

7.1. Scavo archeologico e mercato antiquario nel Napoletano

7.1.1. Le frequentazioni internazionali di Capri

7.1.2. L’aggressione ai Campi Flegrei

7.1.3. Scavi e scandali nell’area vesuviana

7.2. Il mercato antiquario nelle province della Campania

7.2.1. Domenico Papa e le antichità di S. Maria Capua Vetere

7.2.2. Le antichità del Salernitano nel commercio antiquario

7.2.3. Recuperi sporadici dal Beneventano

7.3. I commercianti romani in Campania

7.3.1. Le attività degli Jandolo

7.3.2. Borghi e Barsanti fra Lazio e Campania

7.3.3. La Ditta Marinangeli

8. Istituzioni e mercato agli esordi del Novecento

8.1. Polemiche e nuovi assetti per il Museo di Napoli

8.1.1. Le polemiche sulla direzione De Petra e Pais

p>8.1.2. La polemica sulla Pinacoteca

8.1.3. Gli esiti delle polemiche ed i nuovi assetti della Soprintendenza

8.2. Il problema della tutela e le reazioni del commercio

8.2.1. Il rapporto Palumbo

8.2.2. Le statistiche sulle esportazioni

8.2.3. Il dibattito sulla tutela

8.3. Leonard Woolley in Campania

8.3.1. Lo scavo delle Terme di Teano

8.3.2. L’esplorazione della Civita di Serino

8.3.3. La mappatura delle eruzioni ad Ercolano

8.3.4. Il progetto di scavo a Cuma

8.3.5. Il rilievo da Pozzuoli

8.4. Funzionari sotto attacco: le polemiche su Ettore Gabrici

8.4.1. Lettere anonime e attacchi sulla stampa

8.4.2. L’attività istituzionale di Gabrici

Appendice documentaria

Bibliografia

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Biografia autore

Italo Iasiello, Università di Napoli Federico II

Abilitato di Archeologia, II fascia, è docente a contratto di Museografia, tutela e valorizzazione dei Beni archeologici del territorio presso la Scuola di specializzazione in Beni Archeologici dell’Università degli Studidi Napoli “Federico II”. Fra le principali monografie: Garrucci a Benevento. Temi e modi di uno scontro intellettuale alle origini della riscoperta archeologica di Benevento, con Claudio Ferone, Bardi, Roma 2008; Samnium: assetti e trasformazioni di una provincia dell’Italia tardoantica, Edipuglia, Bari 2007; Il collezionismo di antichità nella Napoli dei Viceré, Liguori, Napoli 2003.

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Pubblicato

December 27, 2017

Dettagli su questo libro

ISBN-13 (15)

978-88-6887-022-5

Date of first publication (11)

2017-12-27

doi

10.6093/978-88-6887-022-5