Lo spazio rappresentato per il disturbo dello spettro autistico (ASD)
Keywords:
Autismo, Rappresentazione, Realtà Virtuale, Beni culturali, InclusioneSinossi
Editore: FedOA - Federico II University Press
Serie: Oltre l'accessibilità. Patrimonio Culturale for All
Pages: 307
Lingua: Italiano
NBN: http://nbn.depositolegale.it/resolver.pl?nbn=urn:nbn:it:unina-29629
Abstract: La ricerca si colloca nel settore scientifico disciplinare del disegno focalizzando l’attenzione sulle problematiche dell’autismo e sulla possibilità di guidare la percezione dello spazio architettonico attraverso il ricorso alla realtà virtuale. Lo studio intende ribadire la necessità che le discipline della rappresentazione possano contribuire in maniera determinante a un ambito di ricerca finora dominato dalle sole discipline mediche, pedagogiche e tecnologiche costituendosi, non solo come interprete della sintassi spaziale, ma anche come medium interdisciplinare per osservare con una nuova ottica i dati di output della sperimentazione. La trattazione, per il suo carattere polifunzionale, integra le visioni congiunte di più ambiti teorici; oltre a quello più specifico del disegno, anche il settore ergonomico, pedagogico, museale e l'area delle neuroscienze. L’autrice si propone di colmare alcune lacune, riscontrate nell’ambito di studi indagato, sulla risposta percettiva legata alla rappresentazione in VR spostando il focus d’attenzione, dagli aspetti tecnologici dello strumentodigitale, all’utente, con lo scopo di incrementare il potenziale della realtà virtuale come medium educativo e inclusivo. Partendo da questi presupposti, lo studio affronta una profonda analisi delle risposte percettive nel rapporto uomo-spazio architettonico, sia in ambito neurotipico che nello scenario autistico, per approfondire il ruolo della disciplina della rappresentazione come guida nell’interpretazione delle morfologie spaziali per persone con compromissioni percettive. Dal confronto dei dati di output delle ricerche studiate, scaturisce l'esigenza di linee guida per la progettazione delle ambientazioni virtuali che, superando le lacune delle precedenti sperimentazioni, tenga conto di tutti i fattori analizzati nelle fasi di studio preliminari, fattori umani ed ergonomici, percettivi, educativi, di inclusività e in cui la disciplina della rappresentazione, ponendosi cometramite interdisciplinare, fornisca gli strumenti operativi più opportuni per il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Attraverso un’adeguata interpretazione dei codici spaziali, guidata dagli strumenti di analisi e comunicazione delle discipline ICAR 17, lo studio approda alla definizione di uno strumento d’indirizzo per la progettazione di ambienti virtuali autism friendly, dove il patrimonio architettonico diventi medium di inclusione e comunicazione del suo valore culturale. Il “ri-disegno” di uno spazio configurato sulle specificità di un’utenza più debole ha, come ulteriore ricaduta, l’esito di estendere in modo indiscriminato la possibilità di accesso alla cultura, dal momento che migliorare il rapporto con lo spazio, può aiutare a migliorare anche il rapporto con noi stessi e con gli altri.