A feminist critique of knowledge production
Keywords:
Critica femminista, produzione del sapere, politiche antirazziste, trans-femminismo, patrimonio culturale, eguaglianza di genere, metodologie della formazione, prospettive transnazionali, produzione del sapere mainstream, pratiche artistiche femminili, archivio e sapere, attivismo, studi letterari, performance femministeSinossi
Editore: UniorPress
Collana: Materia Postcoloniale
Pagine: 240
Lingua: Inglese
NBN: http://nbn.depositolegale.it/urn:nbn:it:unina-26531
Abstract: Il volume è il risultato della stretta collaborazione tra l’Università di Napoli “L’Orientale” e le studiose che hanno organizzato e partecipato al corso post-laurea Feminisms in a Transnational Perspective a Dubrovnik, Croazia. Il libro presenta 15 saggi che concepiscono una critica femminista alla produzione della conoscenza, che contribuisce, oggi, volontariamente o involontariamente, a nuove forme di discriminazione, controllo delle gerarchie ed esclusione. Opponendosi allo scetticismo verso la fattibilità degli studi umanistici e sociali nell’era della ‘banking education’, della commerciabilità e della cosiddetta razionalizzazione tecnologica, questi saggi investigano le pratiche educative dell’istruzione e dell’attivismo non istituzionali. Essi attuano ‘dirottamenti’ metodologici di intervento femminista nei Black studies, Childhood Studies, Heritage studies, Visual studies, e negli studi sulla letteratura, avventurandosi in diverse possibilità di ricerca, quali la messa in discussione di archivi e storie eurocentrici. Alcune autrici riaffrontano il pensiero di Wittig sulla letteratura come un cavallo di troia tra le mura dell’accademia, la macchina da guerra la cui “ideazione e obiettivo è polverizzare le vecchie forme e convenzioni formali”. Altre ricorrono al transnazionalismo minore, alla decostruzione, al femminismo nomadico deleuziano, alla teoria queer, alla storia orale delle donne e alla teoria del sublime femminista. Ciò che connette queste scritture impegnate è la fiducia nell’etica dell’arte e nella conoscenza decolonizzata come potente strumento contro il capitalismo cognitivo e la crescente precarizzazione delle vite umane e delle condizioni lavorative, che va di pari passo con il processo di annientamento degli studi umanistici in Europa.